MEDIA
Sotto-sotto da vicino nessuno è normale
Un progetto di Matteo Fraterno
Con Panagiotis Samsarelos nel ruolo del prete e Michelangelo Di Luzio nel ruolo dello psichiatra
INTRODUZIONE
Un luogo di memoria che risvegli i miei ricordi; una discesa verticale nel passato che apre riflessioni su rimossi di rara bellezza. La parola manicomio appartiene alla mia infanzia celata e dimenticata che mi ha fatto esperire la prima volta al Santa Maria della Pietà come un ritorno a casa. Il nonno paterno Matteo, da me mai conosciuto, lavorava al manicomio di Aversa. Alla sua morte per sostegno familiare, o più semplicemente per neApotismo, vengono assunti i due figli: Pasquale e Vincenzo, fratelli maggiori di mio padre Mario, il primo infermiere, il secondo cuoco. Quando ragazzini in famiglia, Pasquale, lo zio infermiere, aveva l’abitudine di spaventarci con delle scenette, a volte simpatiche, spesso pensate per reprimerci, copiate pari pari da avvenimenti ispirati dalla sua esperienza in manicomio. Di conseguenza, tra cugini, eravamo sicuri che lo zio Pasquale fosse sotto-sotto pazzo pure lui.Matteo Fraterno, marzo 2021
SINOSSI
Il filmato inizia con una ripresa soggettiva di un visitatore a metà del percorso dell’installazione di Studio Azzurro del Museo Laboratorio della Mente. Seduto sul dondolo il protagonista, non ancora rivelato, osserva la sua immagine nascosta e mescolata tra le storie degli internati nella lavagna che permette di scrutare molte immagini dei pazienti con le loro breve tracce biografiche.“.. E una notte mi hai detto “tu sei me ed hai una missione da compiere”….”
– dalle voci dei pazienti –
Un taglio dell’inquadratura ci porta all’esterno del padiglione del museo, dove il protagonista appare spaesato osservando l’edificio mentre si domanda cosa voglia dire entrare fuori, uscire dentro.
Tutto lascerebbe pensare trattarsi di un prete ortodosso; vestito con una talare nero ed un kalymafchi, il cappello usato dai sacerdoti in Grecia e rappresentato nell’affresco di Benozzo Gozzoli nel palazzo Medici-Riccardi di Firenze, ma forse la sua storia racconta qualcosa di diverso.
Dopo pochi secondi il protagonista sale su una tavola da skateboard nell’intento di esplorare la totalità del Santa Maria della Pietà; la camera lo segue a media distanza lungo il percorso avvicinandosi nel momento in cui il sacerdote si ferma poiché affiancato da un dottore con un camice bianco.
La camera rimane immobile, I due si incamminano insieme di ritorno verso il museo dove Il prete è invitato e rientrare nell’installazione.
Dopo pochi secondi il protagonista sale su una tavola da skateboard nell’intento di esplorare la totalità del Santa Maria della Pietà; la camera lo segue a media distanza lungo il percorso avvicinandosi nel momento in cui il sacerdote si ferma poiché affiancato da un dottore con un camice bianco.
La camera rimane immobile, I due si incamminano insieme di ritorno verso il museo dove Il prete è invitato e rientrare nell’installazione.
Tempi di realizzazione
Le riprese potrebbero essere effettuate secondo la seguente tempistica:
Da lunedì 15 giugno a giovedì 17 giugno, secondo gli orari che verranno concordati con la Direzione del Museo Laboratorio della Mente per le scene interne e con i competenti uffici della ASL ROMA 1 per gli esterni.
Progetto: Matteo Fraterno
In collaborazione con
Attori: Panagiotis Samsarelos – Michelangelo Di Luzio Fotografo di scena: Giulia Fiocca – Morteza Khaleghi Filmmaker: Jacopo Brucculeri – Gavril Salvati Backstage: Matteo Locci Ospite: Marinella LinardosSpazi interessati dalle riprese
Esterni Ingresso, piazza, fronte padiglione 26; Retro padiglione 26, fronte chiesa; Retro padiglione 21; Interni Museo Laboratorio della Mente.Via Tirone della Guardia, 2
80040 – Trecase (NA)
+39 338 2052491
Seguimi
Credits
DESIGN
Rosaria Millo
TESTI
Rossana Macaluso
PHOTO
Danilo Donzelli