Mostra Personale | 2019
SUR LES TRACES DE GEOFFROI DE VILLEHARDOUIN & SES FILS
Villehardouin di Matteo Fraterno, un progetto in progress
a cura di Françoise Russo Marie – presidente dell’Associazione Art Contemporain Sèvres
Jean Pierre Marie – Sèvres
Pasquale Persico e Roberto Dell’Orco Napoli – Chartreuse de Sèvres
Albero genealogico della dinastia Villehardouin
I progetti dell’artista relazionale Matteo Fraterno sono basati principalmente sulla memoria storica che riattualizza questioni ancora centrali. Il suo metodo artistico presuppone un lavoro corale nel quale numerosi professionisti ed esperti si confrontano intorno a un determinato tema, con l’obiettivo di democratizzare la ricerca e raccogliere esperienze differenti. L’artista preleva dai luoghi esplorati durante le frequenti peregrinazioni culturali, e dalle fonti storiche indagate, le emozioni e le visioni di un articolato processo creativo (disegno, pittura, scultura, installazione e video). La ricerca degli eventi storici dei Villehardouin permette di rivisitare la storia di una Grecia vicina all’Italia e alla Francia in una più ampia visione europea. Attraverso la dinastia dei Villehardouin, è possibile avviare un discorso sull’identità e sull’alterità, esplorando il potenziale culturale implicito agli eventi coloniali che si sono verificati in questo periodo. Il progetto offre la possibilità di proporre un nuovo approccio alla storia, lontano da una prospettiva puramente archivistica e storiografica, utilizzando il linguaggio della creatività contemporanea. Il progetto ha inizio nel 2013 con la mostra G. di Villehardouin & figli presso la Fondazione Morra di Napoli. L’esposizione, inizio di un progetto in progress aperto a futuri contributi, è incentrata sulle vicende che ruotano intorno a Goffredo e Guglielmo II di Villehardouin, reggenti nel XIII secolo del Principato di Acaia e Morea. Nel 2014 la seconda tappa, Femminile de Villehardouin è tra i progetti vincitori della IV edizione del Forum Universale delle Culture (Unesco). Il percorso espositivo è ospitato nel Chiostro San Domenico Maggiore di Napoli e scandito da tre installazioni-tende in cui l’artista fonde suggestioni linguistiche, visioni e attività laboratoriali. Nel 2016, il Progetto dei Villehardouin è selezionato da FORTMED, International Conference – Modern age fortifications of the mediterranean coast, convegno internazionale promosso dall’Università degli Studi di Firenze dedicato alle fortificazioni dell’Età Moderna nella costa del Mediterraneo. Gli atti del convegno comprendono il saggio AttraversaMenti e Connessioni Mediterranee, in cui l’attenzione è rivolta al video Mahaut Hainaut – de Villehardouin principi di Acaia diretto da Matteo Fraterno (2014), le cui protagoniste sono le rovine delle fortezze greche di epoca medievale Chloumoutsi, Kalamata, Mistra e Kelefa. Infine, la mostra e serie di concerti Sur les traces de Geoffroi de Villehardouin & ses fils presso la Chartreuse de Sèvres nel giugno del 2019 coinvolgono lo spettatore in un percorso musicale e poetico tra Oriente e Occidente. G. di Villehardouin & figliLa mostra si presenta come un work in progress aperto a futuri contributi con lo scopo di continuare a rintracciare nuove possibilità di senso e in questa prima tappa si configura come un luogo di riflessioni e collaborazioni: Rossana Macaluso (curatrice), Raffaella Morra e Loredana Troise (curatrici degli apparati storici), Fosco Perinti (ricercatore degli archivi storici francesi), Luisa Viglietti (costumista), Domenico Mennillo (interprete degli scritti di Guglielmo II di Villehardouin), Alessandro Meliciani (curatore del volume La conquista di Costantinopoli), Danilo Donzelli (addetto alla documentazione fotografica e video), Lorenzo Romito Stalker/On (cartografo).
©Matteo Fraterno. Fotografie di ©Danilo Donzelli
Femminile di Villehardouin
Femminile de Villehardouin è tra i progetti vincitori del bando indetto dal Forum Universale delle Culture di Napoli e Campania (IV edizione del Forum Universale delle Culture, evento culturale promosso dall’Unesco e organizzato da Forum Foundation). L’esposizione, a cura di Teresa Carnevale, Rossana Macaluso, Raffaella Morra e Loredana Troise su progetto dell’associazione culturale E-M ARTS, si svolge presso il Chiostro San Domenico Maggiore di Napoli dal 2 ottobre al 8 novembre 2014. L’obiettivo è quello di attivare una riflessione sulle esperienze storiche della famiglia de Villehardouin che nel XIII secolo si intrecciano con le potenti dinastie Europee. Anche in questa seconda tappa, la memoria storica è riattualizzata in questioni oggi centrali e permette di conoscere o riscoprire, attraverso il linguaggio dell’arte, la memoria culturale Europea adoperando come fulcro Napoli. La dinastia de Villehardouin, reggenti del Principato di Acaia (l’attuale Peloponneso), inizia con la IV Crociata, causa di colonizzazione e spartizione dell’Impero di Bisanzio, e termina con il definitivo passaggio del Regno ai d’Angiò nel 1318; un nuovo assetto geografico dell’Europa si determina attraverso le associazioni tra la cultura francese, greca e italiana, i fondamentali rapporti economici e le contaminazioni sociali. In particolare le tre donne, Isabelle, la prima figlia di Guillaume II de Villehardouin, Mahaut Hainaut, figlia di Isabelle e Florent d’Avesnes, e Marguerite, la seconda figlia di Guillaume II, vissute in diversi periodi a Castel dell’Ovo di Napoli, suggeriscono un uso del passato che, distante dal tradizionalismo, si attualizza attraverso un filtro soggettivo di immaginazione che tramuta gli spazi geografici in supporti creativi, e profittando di azioni collettive nella vita reale, crea idee-progetto dinamiche più che rarefatte opere d’arte.Il percorso espositivo è scandito da tre grandi tende artigianali disegnate da Matteo Fraterno, il quale si rivolge all’architetto Roberto dell’Orco per la fase di progettazione e verifica. Le tende, ispirate nello stile agli accampamenti medievali, pongono sul medesimo piano regioni lontane, emozioni, ricordi e attualità. L’artista vi fonde suggestioni linguistiche, visioni e attività laboratoriali, uno spazio di conoscenza da attraversare per rileggere le tracce di un passato condiviso. La tenda dalla cupola blu conduce il visitatore in un viaggio ideale attraverso le vicende dei Villehardouin nel XIII secolo e i rapporti con la Francia, Italia e Grecia, quindi la riformulazione del problema dell’immissione di una dinastia in una terra straniera. La tenda è dedicata a Isabelle (la prima figlia di Guillaume II de Villehardouin), Mahaut Hainaut (figlia di Isabelle e Florent d’Avesnes) e Marguerite (la seconda figlia di Guillaume II). La seconda tenda dalla cupola verde racconta il viaggio tra le rovine delle fortezze di Chloumoutsi, Kalamata, Mistra e Kelefa nel Peloponneso attraverso il video Mahaut Hainaut – de Villehardouin principi di Acaia di Matteo Fraterno (2014). La terza tenda, interamente gialla, è concepita come area laboratoriale. Femminile de Villehardouin è il risultato di un lavoro corale svolto da tecnici ed esperti in dialogo aperto con partner internazionali: Consolato Francese a Napoli, Institut Français de Naples, Istituto Italiano di Cultura di Atene, Institut Français en Grèce, le associazioni E-M ARTS, APOREMA, SudLab, Routes Agency. AttraversaMenti e Connessioni Mediterranee
Nel 2016, il Progetto dei Villehardouin è selezionato da FORTMED, Internazional Conference. Modern age fortifications of the mediterranean coast, convegno internazionale promosso dall’Università degli Studi di Firenze dedicato alle fortificazioni dell’Età Moderna nella costa del Mediterraneo. Il convegno si svolge nei giorni 10, 11 e 12 novembre 2016 presso il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze. Partner organizzativo del convegno l’Universitat Politècnica de Valencia, con il supporto di Ministerio de Economia y Competividad, Gobierno de España, la collaborazione di Escuela Técnica Superior de Ingeniería de Edificación (UPV), Escuela Técnica Superior de Arquitectura, Master en Conservación del Patrimonio Arquitectónico, Fondazione Giovanni Michelucci Onlus (Firenze), Autorità Portuale di Livorno.
L’occasione ha permesso di mostrare il video Mahaut Hainaut – de Villehardouin principi di Acaia di Matteo Fraterno (2014), quindi di conoscere il territorio della penisola del Peloponneso restituiti attraverso le rovine delle fortezze militari di epoca medievale Mistra, Chloumoutsi, Kalamata, e Kelefa. Queste architetture, lontane dai luoghi caratterizzati da un turismo massificato, spesso isolate e poco accessibili, sono elaborate dallo sguardo di più protagonisti, che seguendo la metodologia dell’autore e artista relazionale Matteo Fraterno, insieme creano un immaginario lontano. Il performer Domenico Mennillo recita un poema di sua creazione e rievoca in uno stato di quasi contemplazione il grande potere appartenuto alla dinastia. Le riprese di Mary Zygouri, artista greca originaria di Kalamata e il montaggio di Maria Angeli, anch’essa greca, permettono uno sguardo originale e consapevole.
Gli atti del convegno sono stati raccolti nel catalogo A. Camiz, G. Verdiani, FORTMED 2016, Firenze. Modern Age Fortifications of the Mediterranean Coast: Florence, November 10th, 11th, 12th 2016, DIDAPRESS, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Firenze, Firenze, 2016. All’interno del catalogo, il saggio AttraversaMenti e Connessioni Mediterranee dedicato al progetto dei Villheardouin, riunisce i seguenti contributi: Il video Mahaut Hainaut – de Villehardouin principi di Acaia di Matteo Fraterno come premessa di Matteo Fraterno e Rossana Macaluso; Una visione estetica e poetica dei luoghi di Loredana Troise; Identità collettiva e civiltà plurale: le fortezze e le debolezze del paesaggio Mediterraneo di Raffaella Morra e Pasquale Persico.
Sur les traces de Geoffroi de Villehardouin & ses fils
Nel 2019 la ricerca dei Villehardouin raggiunge la Francia. Sur les traces de Geoffroi de Villehardouin & ses fils si svolge presso la Chartreuse de Sèvres, sede dell’Associazione Art Contemporain Sèvres, dal 14 al 17 giugno 2019. L’evento, a cura di Françoise Russo Marie (presidente dell’Associazione Art Contemporain Sèvres), Jean Pierre Marie (Sèvres), Pasquale Persico e Roberto Dell’Orco (Napoli) concentra la ricerca intorno a Goffredo, Principe di Acaia dal 1218 al 1245 e i suoi figli. L’evento raccoglie ancora una volta la poliedrica produzione di Matteo Fraterno: dalla pittura al disegno, dall’installazione al video con la proiezione di Mahaut-Hainaut Villehardouin, principe di Acaia.
Sur les traces de Geoffroi de Villehardouin & ses fils rappresenta un viaggio tra Oriente e Occidente a ritroso di otto secoli nel campo dell’architettura, della politica, dell’arte, della filosofia, ma anche della musica del tempo. Particolare attenzione è infatti rivolta a brani dell’epoca di Geoffroi de Villehardouin selezionati attraverso una meticolosa ricerca dei curatori che ha portato alla realizzazione di una serie di concerti interpretati dai musicisti Esther Labourdette, Gildas Guillon, Marion Fermé e Agathe Sultan.